Sono tre i percorsi possibili per esplorare di Terra di Lavoro dell’Evo Antico, dalle cultura locali dell’età del Bronzo (villanoviane, appenniniche), attraverso gli Etruschi, i popoli italici di ceppo osco-sabello, i Sanniti, i magno-greci, i Romani.
Al chiuso, nei musei archeologici dello Stato (sala museale a Sessa Aurunca, Teano, Allifae ad Alife, Agro Atellano a Succivo, Calatia a Maddaloni, Capua Antica e museo dei Gladiatori) a Santa Maria Capua Vetere), della Provincia (museo Provinciale Campano a Capua) e dei comuni (Museo Civico di Mondragone).
Straordinari sono i resti monumentali all’aperto, tutti di età romana. Ci sono i lastricati di antiche vie romane (Appia e Latina) che resistono intatti sul Roccamonfina, a Sessa Aurunca, a Teano. Ponti romani sono visibili a Rocchetta e Croce (ponte di Assano) e Sessa Aurunca (ponte Ronaco). E poi gli anfiteatri e i teatri a Sessa Aurunca, Teano, Pietravairano, Santa Maria Capua Vetere. E i mausolei romani di San Prisco (Carceri vecchie) e di Curti (Conocchia).
Misterioso ed affascinante è il viaggio alla scoperta delle fortificazioni sannitiche megalitiche a volte in città (Teano, Caiazzo), a volte sulle cime dei monti (Piedimonte Matese, Castel Morrone), a volte in una valle a Trebula (Treglia di Pontelatone), con l’eccezionale porta monumentale.